Oggi “il 20% delle query sull’app mobile di Google e sui dispositivi android sono ricerche vocali” ha dichiarato Sundar Pichai CEO Google. Dallo sbarco dell’assistente vocale Google in italiano a metà 2017, solo in Italia, “ok google”, il comando per l’attivazione dell’assistente vocale, oggi viene rilevato in media 673.000 volte al mese sul medesimo motore di ricerca (fonte Keyword Magic Tool Semrush). Un trend che sta già avendo un impatto rilevante nell’ambito delle ricerche.
Non solo Google, infatti, nel panorama degli assistenti vocali non bisogna sottovalutare l’impatto di Amazon Alexa, Apple Siri, Microsoft Cortana più o meno diffusi sul territorio. Secondo una proiezione Ovum, se Google Assistant continuerà ad avere una crescita esponenziale, anche Amazon Alexa e Samsung S-Voice avranno quote di mercato importanti.
Interessante anche la crescita di Chinese assistant, l’assistente vocale più utilizzato su mercati che continueranno probabilmente ad essere distanti da quello italiano, ma assolutamente da considerare in ottica di internazionalizzazione. Un dato che si muove di pari passo con il sorpasso della Cina sugli Stati Uniti nella vendita di Smart Speaker.

Ricerche vocali, assistenti vocali, smart speaker e voice techology stanno entrando in modo sempre più prepotente nella quotidianità e stanno già modificando alcuni comportamenti della vita di tutti i giorni. C’è chi sogna di poter avere un giorno una casa intelligente e parlante su modello di Jarvis come quella di Tony Stark in Iron Man, e chi si “accontenta” di un semplice supporto nelle attività quotidiane.
Come questo potrà modificare e, soprattutto, agevolare i comportamenti d’acquisto?
- Cercare i prodotti e aggiungerli alla propria lista della spesa: Secondo The Voice in Retail Report, ricerca condotta a metà 2018 da Business Insider, negli Stati Uniti, il 51% degli utenti afferma di utilizzare l’assistente vocale per cercare prodotti e il 36% per aggiungerli alla lista della spesa. L’assistente vocale, infatti, grazie al sistema di Intelligenza artificiale, è ormai in grado di instaurare semplici conversazioni per guidare l’esperienza d’acquisto. Grazie a una serie di semplici domande, l’assistente vocale può identificare le esigenze dell’utente, anche con un importante grado di personalizzazione, e accompagnare la sua esperienza fino all’aggiunta del prodotto al carello.
- Finalizzare l’acquisto: il 22% degli utenti afferma di effettuare acquisti tramite l’assistente vocale. Un’esperienza utente che non richiede l’utilizzo delle mani, infatti, guida l’utente verso acquisti più rapidi e semplici. L’assistente vocale agevola il passaggio dalla ricerca di un prodotto all’acquisto. Un processo valido, sia per l’acquisto di prodotti che di servizi, siano essi appuntamenti con professionisti, sia prenotazioni per soggiorni in hotel.
- Fidelizzare l’utente: la stessa ricerca, rivela che il 30% degli utenti utilizza l’assistente vocale per verificare la tracciabilità di una spedizione, il 20% per valutare il servizio, e il 18% per l’assistenza clienti. Da questi dati emerge quindi un’alta potenzialità per poter utilizzare l’assistente vocale per offrire una serie di servizi volti ad ottimizzare l’esperienza utente, aprire ad interazioni post vendita e invitare ad effettuare nuovi ordini sulla base dei precedenti. Tra le varie opzioni, si possono implementare guide per l’utilizzo dei prodotti.
Tu ti stai preparando all’impatto che gli assistenti vocali possono portare nel tuo business?